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Storia delle taglie Punto

Colgo l’occasione del restyling della mia tabella taglie per scrivere due righe su un argomento che mi sta molto a cuore.

taglia

Le taglie, come unità di misura, si trasformano nel corso dei decenni, variano da continente a continente, e come è noto, anche da brand a brand.

Nella confezione classica italiana si studia che le taglie corrispondono a metà della circonferenza torace. Una taglia 42 (che è la base da cui si parte per lo sviluppo delle altre), avrà una circonferenza seno di 84. Questo però solo nella teoria, perchè in pratica ogni marchio fa come gli pare.

Legato alle taglie c’è poi un enorme discorso che ruota intorno all’accettazione del proprio corpo e all’imposizione di modelli estetici che io mi rifiuto di portare avanti.

Le mie sono felpe che negli anni 90 si sarebbero chiamate oversize. Oggi è una parola un po’ discussa e sono ancora alla ricerca di un termine che renda l’idea senza dare per scontata una discriminazione.

D’altra parte era necessario stabilire delle regole per rendersi comprensibile.

Come assegnargli una taglia? La taglia del corpo che secondo me la dovrebbe indossare? La taglia in base alle misure di confezione? Le taglie americane?

PUNTO si è letteralmente sviluppato intorno a me, alle mie esigenze lavorative e al mio gusto estetico. Ad oggi i miei modelli sono disponibili in 4 taglie per le felpe e 2 per i pantaloni. Sono capi pensati per avere una vestibilità* confortevole, e utilizzo principalmente tessuti che hanno un minimo di elaticità.

All’inizio, proprio nella preistoria di PUNTO, le prime felpe le ho realizzate per me e per le persone che avevo intorno.

Quindi quando è stata l’ora di dare un nome alle diverse taglie ho usato il mio corpo come termine di paragone. Non so se qualcuno se ne avrà a male, ma in fin dei conti mi è sembrato l’approccio più razionale di tutti.

Ci tengo a sottolineare che niente di tutto questo ha a che fare con qualche forma di giudizio.

Parlando di misure, che sono dati oggettivi, ce ne sono di più piccole e di più grandi rispetto alle mie.

So che il mio può essere considerato un approccio poco funzionale, ma sono stanca di gente in sbattimento per le taglie. Ho deciso di usare il mio brand per questo esperimento.

taglie PUNTO - S
qui indosso una taglia S
taglie PUNTO - L
qui indosso una taglia L

Ci sono mille modi di indossare lo stesso capo, quindi raccomando a tutti di munirsi di un metro e iniziare ad avere a che fare più con le misure che con le taglie. Le taglie non sono sono dei riferimenti oggettivi, mentre lo sono le misure.

Di seguito qualche dato per capire come sono fatta io.

  • circonferenza seno 92
  • circonferenza vita: 74
  • circonferenza fianchi 98
  • altezza 160

In linea generale sono considerata una taglia 44 Italiana e una 40 europea, anche se sappiamo che questi riferimenti possono diventare privi di senso se confrontiamo capi di diversi marchi.

NOTE

*Vestibilità: nel linguaggio comune il termine che indica la capacità di un abito di adattarsi al corpo senza fare difetto, ovvero senza fare grinze, rigonfiamenti o infastidire. Nella terminologia sartoriale invece si usa questo termine per indicare il grado di aderenza di un indumento a un corpo. Ad esempio una vestibilità SLIM è quella di un capo pensato per essere aderente al corpo, una vestibilità REGOLARE è quella di un capo pensato per avvolgere il corpo senza toccarlo.