DEADSTOCK, TESSUTI RITROVATI
OVVERO, IL TESORO DELLA MODA SOSTENIBILE
Nel mondo della moda, esiste un’enorme quantità di tessuti nuovi, mai utilizzati, che rimangono nei magazzini per anni. Sono i tessuti deadstock, materiali spesso di altissima qualità che, rischiano di restare inutilizzati o, peggio, smaltiti come rifiuti.

Perché i tessuti diventano deadstock?
Com’è che questi tessuti non vengono utilizzati? L’industria tessile, non è tra le più responsabili che ci siano. La maggior parte delle volte i tessuti sono prodotti in eccesso, e in altri casi i materiali vengono rifiutati dal cliente che non li ritiene conformi alle proprie aspettative. Le giacenze di magazzino sono dovute principalmente a:
- Eccesso di produzione: Le aziende tessili producono più tessuto del necessario per prevenire carenze durante la produzione.
- Cambiamenti nelle collezioni: Le case di moda possono modificare le loro linee, lasciando inutilizzati i tessuti precedentemente ordinati.
- Ordini annullati: Clienti che cancellano o riducono gli ordini, lasciando i fornitori con materiali in eccedenza.
- Fine serie: Tessuti legati a tendenze passate che non sono più richiesti sul mercato.
Sono materiali fallati?
Il termine” fallato” si riferisce a tessuti che presentano difetti o imperfezioni. In generale indica un tessuto con un problema. I falli possono essere di varia natura, e soprattutto più o meno invalidanti. Questi difetti possono variare da piccole imperfezioni a problemi più evidenti nella tessitura o nel colore. I falli sono generalmente segnalati con un adesivo sulla cimosa del tessuto, e nell’ottica della produzione artigianale, molto sepesso è sufficiente prestare attenzione durante il taglio per aggirare il problema evitando il difetto. Solo una piccola percentuale dei tessuti deadstock sono fallati e la maggior parte di questi sono perfetti e senza alcun difetto.
Il distretto di Prato, un polo storico nella gestione di tessuti
Prato, in Toscana è fin da tempi antichi un centro nevralgico nella produzione e gestione dei tessili. Già rinomata nel Medioevo come centro manifatturiero per la lana, nel XIX secolo viene perfezionata una tecnica di rigenerazione che permette di ottenere filati paragonabili al nuovo, riciclando vecchi indumenti. Ad oggi Prato continua ad essere un polo fondamentale per l’industria tessile. Dalla produzione alla vendita, senza trascurare la gestione dell’invenduto, la rigenerazione o lo smistamento del second hand. Per chi sta cercando tessuti deadstock in quantità significative, è una tappa quasi obbligata.
Accesso facilitato ai tessuti deadstock
Negli ultimi anni, sono nati diversi servizi online che mettono a disposizione dei privati tessuti deadstock. Queste piattaforme offrono una vasta gamma di materiali in eccedenza, permettendo a designer indipendenti e appassionati di cucito di acquistare stoffe di qualità a prezzi accessibili. Questo ha democratizzato l’accesso a materiali pregiati, promuovendo una moda più sostenibile e consapevole.
Un’opportunità per le piccole realtà
Il costo inferiore dei tessuti deadstock rappresenta un’opportunità unica per piccole realtà come PUNTO. Grazie a questi materiali, possiamo accedere a stoffe di alta qualità mantenendo i prezzi competitivi. Questo ci permette di offrire ai nostri clienti prodotti eccellenti senza compromettere la sostenibilità.
Questo è l’obbiettivo principale della linea CORE, realizzata interamente con tessuti deadstock e dedicata a chi preferisce liberarsi dal superfluo e concentrare tutte le risorse sulla funzionalità e sulla qualità.
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